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Attacco di Panico

Una recente ricerca ha evidenziato che il disturbo di panico negli Stati Uniti è un problema molto grave. Si stima che l'1,6% della popolazione americana soffre di disturbo di panico.  
Alcuni studi hanno dimostrato che in Italia il 10% degli abitanti delle grandi città soffre di attacchi di panico ripetuti. Tuttavia, nonostante l’elevata incidenza rilevata, solo una piccola parte degli individui affetti da attacchi di panico sviluppa in seguito un disturbo d’ansia, come il disturbo di panico. La maggior parte degli attacchi di panico resta infatti un episodio isolato. Il disturbo di panico fa parte dei disturbi d’ansia. Ma cos’è un attacco di panico?
Si distingue dalle altre forme di ansia per l’intensità con la quale si manifesta e per la natura improvvisa ed episodica. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
L’attacco di panico è un evento improvviso, che si caratterizza per un’intensa paura scarsamente o per nulla associata a uno stimolo o fattore scatenante situazionale. Dura da pochi minuti a mezz’ora circa, attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore; ha una fase acuta ben definita (solitamente intorno ai 10 minuti dall’esordio) ed è spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente.


I sintomi più comuni che compaiono in un attacco di panico sono:

• Aumento della frequenza cardiaca, palpitazioni;

• Difficoltà di respirazione (dispnea), affanno, sensazione di            soffocamento;

• Sudorazione;
• Dolore o fastidio al petto;
• Tremori fini o a scatti;
• Nausea o disturbi addominali;
• Vampate di calore o brividi;
• Torpore o formicolio alle mani, al viso, ai piedi o alla bocca;
• Vertigini, sensazione di stordimento, di testa leggera o di svenimento;
• Confusione mentale (difficoltà nell’ordinare i pensieri);
• Paura di impazzire e di perdere il controllo o fare qualcosa di imbarazzante;
• Paura e sensazione di morte imminente;
• Difficoltà di deglutizione, nodo alla gola;
• Freddo improvviso alle mani e ai piedi;
• Terrore quasi paralizzante.

Altri sintomi che possono comparire negli attacchi di panico sono:


• Pianto;
• Cefalea;
• Grida ed urla strazianti;
• Sapore metallico in bocca;
• Incapacità di comunicare a voce;
• Sensazioni di rivissuto (dejà-vu);
• Sensazione di lingua e bocca asciutta;
• Rossore al viso e al petto;
• Sensazioni di sogno o distorsione percettiva;
• Aumento della pressione arteriosa a valori elevati;
• Tendenza all'elaborazione ipocondriaca (timore di essere vittima di un male oscuro).

Riconoscere un attacco di panico non è sempre facile, poiché esso non segue uno schema fisso ma subisce delle variazioni legate alla personalità dell'individuo. L’attacco di panico inoltre produce nella persona l’aspettativa ansiosa di un nuovo attacco, un’irritabilità diffusa, un’ipersensibilità agli stimoli corporei e una preoccupazione generalizzata per la propria salute.

Esistono diverse forme del disturbo. La forma più lieve è quella in cui gli attacchi di panico si producono in seguito a eventi ben definiti che implicano un cambiamento profondo, come ad esempio una trasformazione nella vita. Un periodo o un evento particolarmente stressanti possono scatenare il disturbo in persone con una predisposizione genetica e psicologica ai disturbi d’ansia. In questi casi, il normale livello d’ansia a causa dello stress, cresce ed esplode in episodi di panico più o meno intensi. Esiste poi il panico determinato da specifiche situazioni o attività, come le fobie, cioè le forme angosciose che compaiono mentre ci si trova in luoghi affollati e ampi (agorafobia) o in luoghi angusti (claustrofobia).
Negli attacchi più gravi si può perdere il contatto con la realtà e avere la sensazione di essere disconnesso dal tempo e dallo spazio (derealizzazione) oppure quella di essere distaccato da se stessi (depersonalizzazione).
Nel disturbo di panico, la frequenza e l'intensità degli attacchi, se trascurati, sono soggetti ad aumentare
al punto da compromettere ambiti importanti della vita, come le relazioni con i propri cari o l'attività lavorativa. La persona potrebbe limitare o addirittura rinunciare alle uscite con gli amici, oppure avere uno scarso rendimento o concentrazione al lavoro a causa dello stato di allerta che l'attacco di panico produce, fino ad arrivare ad abbandonare il posto di lavoro. Il disturbo può manifestarsi, inoltre, attraverso la decisione di rinunciare ad attività comuni come salire su un autobus, entrare in un cinema, fare un viaggio, prendere l'aereo, prendere l'ascensore, entrare in un centro commerciale, ecc. evidenziando così una vera e propria condizione patologica.
L'intervento di un Professionista può ridurre e/o eliminare il disturbo, recando un significativo progresso dopo poche settimane.
Se si interviene all'insorgere del primo attacco si
previene un aggravamento del disturbo, che potrà regredire completamente.


Come abbiamo visto l'ansia è un segnale antecedente del panico che non va sattovalutato. L’attacco di panico è un evento improvviso spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente, che si caratterizza per un’intensa paura scarsamente o per nulla associata a uno stimolo o fattore scatenante situazionale. Nel disturbo di panico, la frequenza e l'intensità degli attacchi, se trascurati, sono soggetti ad aumentare al punto da compromettere ambiti importanti della vita personale e professionale. L'intervento di un Professionista può ridurre e/o eliminare il disturbo, recando un significativo progresso dopo poche settimane.



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