Difficoltà nelle Relazioni con i figli - Centro Ricerca Nazionale - Salute Benessere Formazione





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7 FRASI CHE NON DOVREMMO DIRE AI NOSTRI FIGLI


I problemi relazionali compromettono la qualità della vita, generando ansia, preoccupazione e stress che disturbano l'equilibrio psico-fisico e interpersonale dell’individuo. Le relazioni compromesse possono riguardare ambiti sentimentali, genitoriali, familiari e lavorativi. La conoscenza della Matrice Emotiva consente di ridurre sensibilmente gli attriti nelle relazioni. Conoscere la matrice emotiva dei nostri figli consente ai genitori di comprendere meglio le esigenze i bisogni e le reazioni dei loro bambini. Questo approfondimento permette di instaurare una comunicazione empatica ed efficace, prevenendo conflitti e favorendo un ambiente familiare sereno e armonioso.


1 - PRIMA FRASE DA EVITARE:
"Perché non sei come tuo fratello/sorella?"
Perché è dannosa: Confrontare i figli con i fratelli o le sorelle può creare rivalità, insicurezza e sentimenti di inadeguatezza. Ogni bambino è unico e dovrebbe essere apprezzato per le proprie qualità.

Evita i confronti tra fratelli e sorelle:
Cosa fare: Riconosci le qualità uniche di ciascun bambino. Loda i loro sforzi e successi individuali.
Esempio: "Mi piace come hai risolto questo problema" o "Apprezzo il tuo impegno nello sport".

2 - SECONDA FRASE DA EVITARE:
"Sei un bambino cattivo!"
Perché è dannosa: Etichettare un bambino come "cattivo" può influenzare negativamente la sua autostima e il suo comportamento. È meglio criticare il comportamento specifico piuttosto che l'intera persona.

Non etichettare il bambino come "cattivo":
Cosa fare: Concentrati sul comportamento specifico e spiega perché è problematico.
Esempio: "Non è stato giusto prendere il gioco senza chiedere. La prossima volta, chiedi il permesso prima."

3 - TERZA FRASE DA EVITARE:
"Non fare piangere la mamma/papà!"
Perché è dannosa: Questa frase può far sentire il bambino colpevole per le emozioni degli adulti, caricandolo di una responsabilità emotiva eccessiva e inappropriata per la sua età.

Non far sentire il bambino responsabile delle emozioni degli adulti:
Cosa fare: Esprimi i tuoi sentimenti in modo che il bambino comprenda, ma non lo faccia sentire colpevole.
Esempio: "Quando urli, mi sento triste. Mi piacerebbe che parlassimo con calma."

4 - QUARTA FRASE DA EVITARE:
"Smetti di piangere, non è niente!"
Perché è dannosa: Minimizzare i sentimenti dei bambini li fa sentire incompresi e invalida le loro emozioni. È importante riconoscere e accettare le loro emozioni per aiutarli a sviluppare un sano equilibrio emotivo.

Non minimizzare i sentimenti del bambino:
Cosa fare: Riconosci i sentimenti del bambino e offrì supporto.
Esempio: "Capisco che sei triste perché il tuo giocattolo si è rotto. Vuoi parlarne?"

5 - QUINTA FRASE DA EVITARE:
"Se non fai il bravo, ti lascio qui!"
Perché è dannosa: Minacciare di abbandonare un bambino può instillare paura e insicurezza. I bambini devono sentirsi sicuri e amati incondizionatamente, indipendentemente dal loro comportamento.

Non minacciare di abbandonare il bambino:
Cosa fare: Fornisci una disciplina coerente e spiegazioni amorevoli.
Esempio: "È importante rimanere vicini a me quando siamo in pubblico per la tua sicurezza. Andiamo insieme."

6 - SESTA FRASE DA EVITARE:
"Fai quello che dico io, punto!"
Perché è dannosa: Questa frase non lascia spazio al dialogo e può portare a un rapporto autoritario piuttosto che autorevole. È importante spiegare le ragioni dietro le regole e incoraggiare il pensiero critico.

Non usare l’autorità senza spiegazioni:
Cosa fare: Spiega le ragioni dietro le regole e incoraggia il dialogo.
Esempio: "Dobbiamo andare a letto presto perché il tuo corpo ha bisogno di riposo per avere energia domani."

7 - SETTIMA FRASE DA EVITARE:
"Lascia stare, non sei capace!"
Perché è dannosa: Dire a un bambino che non è capace di fare qualcosa può minare la sua fiducia in se stesso e la sua volontà di provare nuove cose. È meglio incoraggiarli e aiutarli a sviluppare le loro abilità con pazienza e supporto.

Non dire che il bambino non è capace:
Cosa fare: Incoraggia e supporta il bambino nelle sue sfide, riconoscendo i suoi sforzi.
Esempio: "Prova di nuovo, sono sicuro che ci riuscirai. Vediamo insieme come possiamo migliorare."

Evitare queste frasi e sostituirle con comunicazioni più positive e costruttive può aiutare a creare un ambiente familiare sano e favorevole alla crescita emotiva e psicologica dei bambini.

Suggerimenti per una Comunicazione Positiva:

  • Ascolta attivamente: Mostra al bambino che le sue opinioni e sentimenti sono importanti ascoltando attentamente e rispondendo con empatia.
  • Usa il linguaggio positivo: Formula i tuoi consigli e richieste in modo positivo piuttosto che negativo.
  • Incoraggia l'autonomia: Lascia che il bambino prenda decisioni appropriate per la sua età e lo supporti nelle sue scelte.
  • Mostra affetto e sostegno: Dimostra amore e supporto incondizionato, facendo sapere al bambino che è amato indipendentemente dai suoi comportamenti.

Creare un ambiente familiare che favorisca la crescita emotiva e psicologica dei bambini richiede attenzione, empatia e una comunicazione efficace. Evitando le frasi dannose e adottando un approccio più positivo, possiamo aiutare i nostri figli a sviluppare una sana autostima e competenze emotive.

RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLI

Nella relazione tra genitori e figli le difficoltà si riscontrano in relazione alle diverse fasi di crescita del figlio: prima infanzia, pubertà, adolescenza, ecc. In queste fasi, le nuove esigenze del figlio possono non essere comprese da uno o entrambi i genitori e generare delle difficoltà nella loro relazione. L’intervento di un Professionista e la formazione rivolta ai genitori e ai figli sono mirati ad agevolare l’interpretazione dei bisogni e delle difficoltà nei figli e nei genitori, favorendo la comunicazione tra loro.
  • SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ
Il sostegno alla genitorialità è necessario in tutte quelle situazioni in cui i genitori sono impossibilitati o hanno difficoltà a svolgere le proprie funzioni genitoriali, per motivi dovuti a eventi di vita stressanti, conflittualità, comunicazione intrafamiliare inadeguata o distorta, rischio psico-sociale (patologia, alcolismo, tossicodipendenza, ecc.), maltrattamento.

  • MEDIAZIONE FAMILIARE
La Mediazione Familiare proposta dal nostro Centro è rivolta al sostegno delle coppie, della genitorialità e del minore. I nostri interventi sono finalizzati a supportare e a monitorare il nucleo familiare nelle diverse fasi, dalla crisi di coppia alla separazione e prevedono la realizzazione di un piano d’intervento ad hoc nei casi ad es. di nascita di un figlio, riduzione dell’attrazione, disagi economici e sociali, perdita del lavoro ecc. Lo scopo della “mediazione” non deve essere solo quello di intervenire quando la separazione o il divorzio sono pressoché inevitabili ma in un’ottica preventiva, è importante operare nelle fasi che precedono e possono impedire la rottura familiare.


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